Con il termine "clarinetto", generalmente, ci si riferisce al clarinetto soprano in Si; ma, in realtà la famiglia dei clarinetti comprende un numero di strumenti assai più grande, differenti sia per le note e che per le dimensioni.
Il nome deriva dall'aggiunta del diminutivo "-etto" al termine italiano "clarino", utilizzato per indicare un particolare tipo di tromba, poiché i primi clarinetti producevano un suono stridente assai simile a quello di una tromba.
I clarinetti sono strumenti musicali a fiato, appartenenti alla famiglia dei legni, con un ancia semplice battente.
Questo significa che, per poter suonare, lo strumento necessita di avere, al proprio interno, una specie di linguetta mobile che, al passaggio dell'aria, inizia a vibrare producendo il classico ed inconfondibile suono, suadente e grintoso, tipico dei clarinetti.
Approssimativamente, la forma del clarinetto si potrebbe definire cilindrica, caratteristica che influisce anche sul suono, il quale risulta di una quinta più grave rispetto ad uno strumento di uguale lunghezza ma di forma conica.
Si potrebbe suddividere il corpo del clarinetto in cinque parti principali: il bocchino, o imboccatura, ossia l'estremità superiore dello strumento che, tenuta tra le labbra del clarinettista, ospita l'ancia; il barilotto che, posto appena sotto il bocchino fa risuonare le note; termina con la parte centrale che può presentarsi divisa in due parti oppure costituita da un corpo unico, su questo vi sono i fori, chiavi ed anelli, che, opportunamente chiusi dalle dita del clarinettista, modellano il suono dando vita alle note desiderate; in fine, la campana che da ulteriore risonanza al suono dello strumento.